MARINA: avvicendamento ai vertici della Forza Armata


I discorsi degli Ammiragli De Giorgi e Girardelli

 

Fonte: Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, Stato Maggiore Marina, del 22 giugno 2016

 

 

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Roma - Mercoledì 22 giugno, si è svolta oggi alle ore 11.00, a Roma presso Palazzo Marina, alla presenza del  Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, la cerimonia di avvicendamento al vertice della Marina Militare tra l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi e l’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli.

 

 

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Discorso dell'Ammiraglio De Giorgi in occasione del passaggio di consegne

Vorrei in primo luogo inviare un deferente affettuoso pensiero alla nostra Bandiera e al nostro Comandante supremo, il Presidente della Repubblica.

Signora Ministro, signor Ministro degli interni, presidenti  delle Commissioni Difesa del Senato e della Camera, signori sottosegretari, signor Presidente della regione Lazio, senatori e Onorevoli Deputati rappresentanti del Parlamento, grazie per essere intervenuti a questa cerimonia che sancisce il passaggio di testimone al comando della Marina Militare.

Un caloroso saluto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, ai Capi delle Forze Armate, di Segredifesa, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il mio fratrno amico Tullio Del Sette, al Segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni, ai Capi dei Servizi, della Protezione  civile, ai miei predecessori che tanto hanno dato alla nostra Forza Armata, a tutte le autorita’ civili, militari e religiose che con la loro presenza hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla Marina Militare. Grazie per essere qui oggi, significa davvero molto per me.

 

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Un particolare affettuoso saluto rivolgo all’ammiraglio Di Paola. Che mi ha voluto Capo di Stato Maggiore della Marina.

Voglio anche rivolgere un caloroso abbraccio ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, a Susanna Camusso, a Raffaele Bonanni, Carmelo Barrbagallo, a Sandro Colombi, a Mario Ghini, a Noemi Manca, a Massimo Battaglia e a Giancarlo Pittelli, per il sostegno dato dai lavoratori alla salvaguardia degli investimenti mirati alla protezione della capacita’ marittima, ovvero della cantieristica e della tecnologia correlata.

Un abbraccio affettuoso a Vito Vattuone, al Presidente dell’AIAD, Onorevole Guido Crosetto, amico nei tempi buoni e in quelli cattivi.  

Senza di voi probabilmente non saremmo riusciti a ottenere i finanziamenti per la 7, 8, 9 e 10 FREMM. Importantissimo il vostro supporto per la legge navale. Grazie di cuore.

La legge navale e’ stata un’impresa che ha impegnato la Marina tutta, notte e giorno. Ingegneri, operativi, esperti amministrativi,  maestri della comunicazione, abbiamo dedicato tutti noi stessi a impedire la morte della Flotta. Quando  anche solo parlare di investimenti alla difesa era un tabu’, siamo riusciti non solo a confermare le 10 FREMM, ma soprattutto a dare vita a una famiglia di navi innovative che segneranno il futuro delle costruzioni navali anche a livello internazionale.

Economiche nella gestione, rispettose dell’ambiente, polivalenti, pienamente idonee all’alto mare, contribuiranno in maniera determinante alla sicurezza nazionale e alla difesa degli interessi vitali.

In tutto lascio in eredita’ 16 navi maggiori e due unita’ minori. E’ un risultato di cui dobbiamo e soprattutto dovete andare fieri. Senza di voi, senza il vostro ingegno la vostra dedizione, integrità ed entusiasmo non saremmo riusciti in un’impresa di tale portata, sensazionale sotto tutti gli aspetti. 

Voglio ricordare a tutti voi l’azione dei due minsitri della Difesa che ci hanno messo in condizione di raggiungere l’ambita meta. Il ministro Mario Mauro e Roberta Pinotti. Senza la loro copertura politica non sarebbe stato possibile sviluppare la moltitudine di iniziative necessarie per giungere in poco più di un anno non solo al finanziaento, ma addirittura alla contrattualizzazione di tutte le navi volute dal governo.

Strategico a tal fine, il ruolo del capo del settimo reparto, l’ammiraglio Natale, del terzo reparto ammiraglio Credendino, dell’ammiraglio Berutti, dell’isuperabile ammiraglio Pacioni, dei nostri progettisti e di navarm, a partire dall’ammiraglio Bisceglia che con lucida determinazione ha condotto l’azione tecnico-amministrativa, nel cui ambito mi corre l’obbligo di sottolineare la coraggiosa lotta, da me pienamente condivisa, per assicurare alla Marina equipaggiamenti perfettamente rispondenti alle specifiche e congrui con le risorse pubbliche impegnate. Anche al costo di ritardare di mesi l’accettazione d’intere navi se non conformi in tutte le loro componenti ai requisiti della Marina, mantenendo la barra ferma e sicura nonostante i conseguenti  scontri a volte duri e purtroppo troppo spesso senza quartiere.

Sono sicuro che tale rigorosa difesa dell’interesse pubblico non verrà meno anche in futuro.

 

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Eppure mentre vi parlo delle nuove navi, e sapete quanto mi appassioni tale argomento, mi rendo conto che il mio lascito più importante è costituito dagli ammiragli che ho contribuito a promuovere, che vi guidernno nei prossimi anni.  Voi che siete la nostra gente, meritate capi che siano all’altezza del vostro sacrificio quotidiano e del vostro grandissimo potenziale professionale e umano.

E’ difficile immaginare capi migliori per la nostra Marina. Lo hanno dimostrato prima di tutto sul mare, nell’operazione Norman Atlantic, in Mare Nostrum, in Mare Sicuro, nel periplo intorno all’Africa, in Atalanta e nell’importantissima operazione Sofia. Lo hanno dimostrato guidando la rivoluzione che ha trasformato la Marina, rendendola più moderna e sempre più integrata con la società civile e con il popolo, grazie alla sua nuova organizzazione, al recupero delle sue basi storiche alla rinnovata fiducia nelle sue capacità.

Il comando logistico, la squadra, il comando scuole, gli arsenali, l’istituto idrografico, la sanità marittima, il commissariato e le capitanerie, sono fra le colonne portanti della trasformazione della nuova Marina, affinché si consolidi nel tempo.

Ma un riconoscimento particolare va anche al personale dello Stato Maggiore della Marina. Voi siete il vero motore della Marina. Senza di voi tutto si ferma. Silenziosi e operosi, mai elogiati a sufficienza. Grazie di cuore.

Non c’e’ settore della Marina che non sia stato investito dal  rinnovamento.

Troppo lungo sarebbe l’elenco dei risutati che abbiamo conseguito insieme. Voi li conoscete benissimo. Dovete esserne orgogliosi perchè vostro è il merito.

Ma la nostra navigazione non è stata sempre calma.  Sapete a cosa mi riferisco. Gli attacchi contro di me non meritano attenzione oggi. Soprattutto non la meritano i corvi e gli interessi occulti che hanno diffuso dossier anonimi per tentare di condizionare il futuro della Marina.

Ciò che invece voglio sottolineare con gratitudine e affetto è il sostegno morale che mi avete dato in questi mesi e che è stato determinante per non cedere, per non arrendermi.

Voglio inoltre condividere con voi il sentimento di gratitudine per il supporto morale del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio che  ha avuto il coraggio di difendere pubblicamente la mia reputazione, all’apice della tempesta, quando altri hanno preferito defilarsi. Sono grato e orgoglioso per il suo coraggio e per la sua leadership. 

Ma chi più di tutti mi ha dato forza e sostegno, non mi riferisco solo a questo ultimo scorcio di vita,  è stata mia moglie Elisabetta e mio figlio Gabriele; senza di loro sarei stato perduto infinite volte.

Il loro amore è stato la mia salvezza, la mia consolazione e il porto sicuro da cui ripartire nei momenti più difficili e duri della mia vita. Grazie Elisabetta e grazie Gabriele; questa cerimonia, per quanto mi riguarda è dedicata a voi.

Lascio dunque la carica di Capo di Stato Maggiore e il servizio attivo dopo 45 anni di Marina

Non starò a dirvi che cosa si agita nel mio cuore in questo momento; non ce n’è bisogno. Voi lo capite da soli, perché avete gli stessi sentimenti che ho io, la stessa passione  per il mare e per la Marina.

Io vi lascio, com’è giusto che sia, com’è nella legge della natura, ma sono certo che voi continuerete a operare con immutato impegno, con lo stesso slancio che avete sempre dimostrato, specialmente nei momenti difficili. Sono egualmente sicuro che, così come in passato abbiamo trovato insieme le soluzioni di problemi anche molto complessi, saprete in futuro portare a compimento con tenacia e con fermezza, soprattutto uniti, compatti, solidali, altri problemi non meno importanti e difficili che vi attendono, ma soprattutto ripeto con l’unità, la disciplina e la compattezza che è il segreto della forza della nostra Marina.

All’ammiraglio Girardelli, brillante e integerrimo ufficiale che io stimo incondizionatamente, e che mi succede oggi nell’incarico, l’augurio più affettuoso di ogni successo, certo che godrà del vostro generoso e convinto sostegno, affinché possa guidarvi vittoriosi, per il bene della Marina e della nazione.

In questo momento, che è per me di indicibile commozione, il mio saluto affettuoso e grato a voi tutti: ufficiali, sottufficiali, graduati e marinai, che sulle navi, nei reparti aerei, nei comandi, nelle capitanerie e negli stabilimenti di lavoro, donate la vostra opera quotidiana, con impegno ed  entusiasmo; funzionari, tecnici, impiegati, operai, che della Marina siete parte integrante ed essenziale; marinai di ogni grado in congedo, che della vita della nostra organizzazione partecipate con puntuale presenza e con rinnovato amore; fratelli della marina mercantile, a noi profondamente uniti sulle vie del mare, nei comuni ideali nazionali, insieme a voi mi inchino riverente nel ricordo di coloro che sono caduti in guerra ed in pace nell’adempimento del dovere.

Io vi lascio con l’animo di chi ha profondamente amato per tutta la vita il mare e la Marina, ma questo mio distacco è reso meno doloroso dalla certezza che la nostra Forza Armata è concretamente proiettata verso un futuro che le appartiene di diritto.

In questo spirito e con questo auspicio sono del pari sicuro che la Marina, in linea con le sue tradizioni di sempre, continuerà a trovare nella compattezza, nell’unità d’intenti e nel senso del dovere di tutta la sua gente, il cardine su cui poggiare l’azione quotidiana nel superiore interesse della patria e delle sue libere istituzioni.

Abbiate dunque fiducia nel vostro avvenire, fiducia nell’avvenire della marina che è destinata – per forza di eventi, perché lo detta la geografia e la nostra storia millenaria -  ad avere un ruolo sempre più determinante nella vita della Patria e del nostro mare.

Guardate perciò al futuro con la consapevolezza che avrete una funzione sempre più importante da svolgere per il nostro Paese.

E adesso addio miei cari marinai,  addio.

Che il vento e le onde vi siano favorevoli e che il signore del cielo e degli abissi protegga sempre la nostra amata marina,  e la nostra gloriosa bandiera.

Forza e onore

Viva la Marina, Viva l’italia!!

 

Discorso assunzione incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Girardelli 

 

Signor Ministro della Difesa, Onorevoli Rappresentanti del Parlamento, Autorità di Governo, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, Autorità civili, religiose e militari, Signore e Signori, ma, soprattutto, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Marinai e Personale civile della Marina, mi risuonano alla mente, alte nella loro semplicità e nel loro valore perenne, le parole del Giuramento, fatto oltre quaranta anni fa nel Piazzale dell’Accademia navale, parole di dovere e disciplina, di Patria e onore.

 

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Sento fortissima, in questo momento, la presenza, persistente, radicata e ispiratrice, di questi valori, nell’assumere il Comando della Marina Militare.

In questi valori, ho sempre creduto, credo e in essi continuerò a trovare vocazione.

Esprimo, con la solennità del caso, questo mio impegno, indirizzandolo a tutti gli appartenenti alla Marina, alle altre Forze Armate ai Corpi Armati e non armati dello Stato , al vertice militare della Difesa, al Ministro della Difesa, al Governo e a tutte le istituzioni repubblicane, autorevolmente rappresentate in questo piazzale e alle quali la Forza Armata è da sempre al servizio.

Mi sento onorato di questa presenza che mi conferisce testimonianza di fiducia e sostegno.

Il mio primo pensiero deferente va alle istituzioni repubblicane, innanzitutto al Capo dello Stato, Comandante Supremo delle Forze Armate.

Esprimo la mia gratitudine al Governo, che ha deliberato la mia nomina a questo incarico, in particolare al Presidente del Consiglio e, soprattutto, per la fiducia accordatami e la stima manifestatami, al Ministro della Difesa, al cui fianco ho avuto il privilegio di vivere una straordinaria esperienza professionale e umana, non ultimo nel periodo in cui ho ricoperto l’incarico di Capo di Gabinetto.

Al Capo di Stato Maggiore della Difesa assicuro piena condivisione di intenti, con a mente comunque il superiore bene della Marina, componente fondamentale di uno strumento nazionale di difesa e sicurezza sempre più integrato, efficace, interoperabile, interforze, multidisciplinare, sempre più proteso verso impieghi ben oltre la dimensione prettamente militare delle capacità operative possedute.

Ho visto la nostra Forza Armata, nel corso della mia, quasi quindicennale esperienza interforze, progressivamente trasformarsi in una ottica di sempremaggiore competenza e professionalità, ho seguito lo sviluppo delle principali tematiche ad essa afferenti, sino ad avere la certezza che quella di oggi è una Marina di qualità, di primo livello, nei mezzi ma soprattutto nel personale, in tutte le componenti operative, di supporto, di formazione, di sostegno e di esecuzione amministrativa.

Le esigenze fondamentali di difesa e di sicurezza della Nazione, così come le essenziali necessità di presenza, di sorveglianza, di proiezione, di intervento, di flessibilità operativa, di incisione capacitiva, non solo conseguenti a obblighi internazionali, ma, soprattutto, a supporto di una “robusta” e ambiziosa agenda italiana di salvaguardia degli interessi nazionali, laddove gli stessi debbono essere protetti e consolidati, poggiano e debbono essere soddisfatte da questa Marina.

Una Marina che si colloca fra le migliori istituzioni del Paese, molto stimata e apprezzata fra le Marine del mondo: una grande Marina .

Ad Essa sono stati riservati e sono in corso interventi, di ampia portata, tesi al fine di continuare a rendere disponibile allo Stato assetti e capacità, in tutte e tre (e non tralascio di evocare la quarta, quella cibernetica) le dimensioni di impiego, sotto, sulla e sopra la superficie dei mari.

 

 

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Lo sforzo e l’attenzione che il Governo, sotto le indicazioni e certo anche la direzione del Ministro della Difesa - a cui rivolgo il sentito apprezzamento e ringraziamento di tutta la Forza Armata -, ha riservato alla Marina, trovano tangibile segno nel programma di rinnovamento della linea delle Fregate, nel programma di sostituzione delle linee più obsolete, nell’ammodernamento delle linee subacquee e di quelle elicotteristiche, nel mantenimento e rinnovo di quelle aeree, negli interventi per ripristinare l’efficienza lavorativa degli arsenali e degli stabilimenti di lavoro e in altri molteplici settori.

Non va sottaciuto che gli auspici sono superiori alle aspettative, che le aspettative sono superiori alle concrete possibilità e percorribilità nell’attuale contesto nazionale di riferimento.

Certo vi sono tematiche generali di sistema da superare, compressioni finanziarie da contenere, criticità da governare, ma credo che con pragmatismo, serietà, chiarezza di intenti, consapevolezza, umiltà e consapevole determinazione, si sapranno affrontare, in forma collegiale e condivisa, secondo un percorso coerente e proiettato in una ottica di risultato di medio-lungo termine.

Quello di oggi è un patrimonio di una Marina in evoluzione verso il futuro, basato sui saldi e sui migliori principi del passato, di cui siamo, di cui sarò, di cui saremo custodi fedeli e gelosi.

Mi sento di rendere omaggio:

- a questa Marina; 

- alla sua bandiera, simbolo delle più elette virtù militari e dei principi su cui si fonda la realtà comunità nazionale.

- ai suoi caduti nell’adempimento del dovere, che guidano con il loro luminoso esempio di eroismo il nostro senso di emulazione, dando forza e certezza al nostro presente;

- alle Associazioni d’Arma, che preservano tradizioni marinare intergenerazionali e risaldano legami e sentimenti tra personale in servizio e in congedo, oltre il grado e l’età;

- a tutti coloro che sono stati per me “precettori emeriti”, colleghi, collaboratori, essi con i loro esempi, insegnamenti, consigli, incitamenti e impegni, mi hanno accompagnato e incoraggiato nel corso del mio lungo cammino professionale.

Tra i collaboratori desidero ricordare tutto il personale, militare e civile, con cui sono entrato in relazione nel corso degli anni. Riguardo il più recente passato, desidero esprimere un cenno specifico al personale dello Stato Maggiore della Difesa, del Segretariato generale della Difesa e degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro della Difesa, nonché al personale dirigenziale e di vertice della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio e degli altri Dicasteri che ringrazio per l’attenzione e perché no, anche, per la pazienza che ci hanno riservato. 

Tra i colleghi desidero ricordare i compagni di Accademia del Corso ELEUTHEROS e della 53^ Sessione ORDINARIA/1^ Sessione speciale dell’Istituto Alti Studi Difesa, oggi presenti e ai quali va tutto il mio affetto e la mia riconoscenza.

Tra i “precettori emeriti”, meglio sarebbe chiamarli “maestri”, i miei predecessori che considero preziosi riferimenti e guide esperte.

 

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Tra di loro l’Ammiraglio De Giorgi, che lascia oggi il servizio attivo a conclusione di una lunga e prestigiosa carriera e al quale porgo il saluto di tutta la Forza Armata e l’augurio per un futuro luminoso e ricco di ogni soddisfazione, bene e serenità. Ogni bene a te e alle persone a cui tieni, caro Giuseppe.

 Rivolgo ora il mio pensiero direttamente al “Grande equipaggio della Marina Militare”:

- agli Ufficiali, ai Sottufficiali, ai marinai, di bordo e di terra, a quanti di loro sono ora in mare, in cielo, o operano nell’ambito delle missioni loro assegnate, in patria e all’estero, con specifico cenno anche al personale del Corpo delle Capitanerie di Porto;

- al personale civile, parte integrante e irrinunciabile della grande comunità marinara,

- alle nostre famiglie e ai nostri affetti - che con noi condividono disagi e difficoltà, pronti a sacrificarsi giornalmente per consentirci di assolvere i nostri compiti, la nostra missione, 

- alle Rappresentanze militari, che esercitano una funzione essenziale per migliorare la condizione militare,

- alle organizzazioni sindacali, elementi di puntuale riflessione e stimolo verso l’arricchimento organizzativo,

per stringerli tutti in un unico simbolico, caloroso, forte, grato e fraterno saluto.

Saluto, con l’occasione, il mondo dell’informazione e quello dell’industria per la vicinanza dimostrata e il sostegno che ci riservano. Il tempo sarà galantuomo per tracciare e definire programmi, dare attuazione concreta al pensiero, realizzare gli intendimenti. Affronteremo le tematiche del presente nel segno della linearità con grande propensione alla innovazione. Dobbiamo, infatti, volgere lo sguardo al futuro con fiducia, ottimismo, disponibilità al cambiamento, recependo appieno le esigenze dettate dal contesto che ci circonda: il futuro va governato, anticipato, trasformato in fattore di miglioramento e di progresso. Consolidamento, linearità e cambiamento, per assicurare alla Marina un domani  basato sul coraggio e sulla coerenza.

In ciò ci sosterranno e rappresenteranno guida e riferimento i contenuti del “Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa”, laddove espone e rimarca l’ineludibile funzione abilitante, a livello interforze, intergovernativo e internazionale dello strumento marittimo, in tutte le sue componenti ed evidenzia l’importante ufficio delle relative capacità operative interforze, a cui lo stesso è chiamato a contribuire. Con spirito innovativo e scevro da pregiudizi, soprattutto ideologici e settoriali, tracceremo il percorso di un programma di Forza Armata perfettamente innestato nel più ampio disegno della Difesa, apportando a quest’ultimo il nostro irrinunciabile bagaglio di cultura, di identità, di intelligenza e di buon senso marinaro. Sarà posta la massima attenzione alle aspettative del personale, che so essere preparato, disponibile, serio, competente, pronto ad ogni sacrificio e applicazione, purché abbia e sia ben chiaro e definito il disegno strategico a cui tendere. Perseguiremo l’efficienza e il rinnovamento dello strumento aeronavale, certi che una flotta moderna e addestrata, non è solo una esigenza di difesa e sicurezza, ma un forte fattore propulsivo nel campo tecnologico, delle capacità industriali, di posizionamento competitivo del sistema nazionale, di lavoro qualificato e di sostegno alla creazione e consolidamento di forti e amichevoli relazioni internazionali. Tale azione nel rispetto dei superiori indirizzi.

Dedicheremo pari e altrettanta attenzione, sempre ricercando la massima sinergia a livello integrato, interforze, interagenzia e con le realtà socio-economiche locali, alle strutture di supporto, alle aree in cui insistono basi aeronavali, logistiche, enti tecnici, centri di formazione. Desidero sintetizzare in una frase chiave i profili della mia futura azione di comando, richiamando un detto che proviene da lontano e che mi ha sempre ispirato “SOLO CHI NON HA IDEE NON LE CAMBIA”.

Sarà mia cura coinvolgere Voi, uomini e donne della Marina Militare, nelle scelte più importanti e strategiche per la Forza Armata, ascoltare i vostri contributi che so, già da ora, saranno propositivi e disinteressati, farvi partecipi delle decisioni di vertice e percorrere, insieme, il difficile, e non scevro di ostacoli, percorso per attuarle, con sempre a mente il detto che ho appena richiamato, che, in altra chiave di lettura, sottende "autorevolezza e non autoritarismo". (L’autorevolezza è anche contraddistinta dal silenzio, dalla riflessione, dalla mancanza di clamori, dalla consapevole appartenenza, dalla difesa dei diritti dei più deboli, dalla fedeltà agli impegni e alla parola data, da tutti gli altri valori che da sempre sono bagaglio incorruttibile dei Marinai).

E non lo faremo in una aurea e perfetta solitudine, ma insieme, sinergicamente e sistemicamente con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, con i Comandanti dell’Esercito, dell’Aeronautica, dei Carabinieri, con i Comandanti di tutti i Corpi armati e non dello Stato, con Segretario generale della difesa/DNA, sotto l’attenta e lungimirante azione di indirizzo del Ministro della Difesa, certo che ci riserverà, Signor Ministro, la benevolenza e l’accompagno che voi, personale militare e civile della Marina, meritate per quanto avete sempre dimostrato i poter, di saper e di voler fare con totale dedizione e spiccato senso di servizio. Sono certo che la Marina è in grado di raccogliere tutte queste impegnative sfide e, soprattutto di vincerle, per la grande tensione morale, lo spirito di attaccamento al dovere, l’abnegazione e perché no il soffio vitale “di genialità corsara”, l’iniziativa, lo spirito di indipendente applicazione, che da sempre contraddistingue chi va per mare.

Chi va per mare deve essere capace di guardare oltre l’orizzonte, di immaginare quanto accadrà, di premunirsi per assicurare risultati di primo livello, di avere doti quasi propiziatorie, queste le qualità e capacità che avrò modo in Voi di sollecitare, indirizzare e consolidare, e che vi chiedo di riservarmi. Ci attende un lavoro duro, impegnativo, coinvolgente. Non ci dobbiamo nascondere le avversità e le difficoltà: per chi va per mare, non rappresentano una sorpresa. Le affronteremo con animo sereno, sicuri di svolgere il nostro dovere, fiduciosi perche tutti noi possiamo contare, con certezza e rigore, sugli uomini e sulle donne della Marina, sulle loro menti, ma soprattutto sui loro cuori, cuori leali, incondizionati, tenaci, perseveranti, di onore, in Patria e sui mari del mondo.

 Ho piena fiducia e come Comandante sono fiero di Voi. Non vi farò mancare il mio sostegno, la assidua presenza e la costante attenzione alle vostre esigenze. Dedicherò tutto me stesso con l’orgoglio, la determinazione, la passione di chi continuerà, ogni giorno, a prendere il mare con Voi per il superiore interesse dell’Italia.

Viva la Marina, viva l’Italia.