Di Francesca Visalli Saliti 19.04.2014
<<Ho un doloretto alla schiena che proprio non mi passa, magari faccio un salto dal mio fisioterapista, oppure mi concedo quel massaggio thailandese energizzante o rilassante… no magari mi chiudo nella Spa sotto casa e provo quei nuovi trattamenti, però ho letto dell’agopuntura, chissà se funziona…>>. Quanti di noi almeno una volta nella vita avranno avuto bisogno di un trattamento utile a far sparire qualche fastidioso dolore latente, che si è rifatto vivo dopo gli esercizi in palestra, o il trasporto di spesa “extra” o nell’atto di un movimento infelice! Momenti in cui recarsi dal proprio medico di base esiterebbe probabilmente nella somministrazione di una compressa di antidolorifico senza un vero beneficio duraturo che una pratica olistica potrebbe invece garantire. Un intervento nell’immediato che possa debellare il dolore e restituirci quello stato di rilassatezza e riattivazione delle proprie energie. Oggi sul mercato esistono molte offerte, alcune delle quali dirette anche ai nostri amici a quattro zampe, per alleviare numerose problematiche che vanno da patologie più leggere a stati cronici. Ma partiamo da una panoramica sulla medicina non convenzionale per meglio comprenderne le caratteristiche e, di conseguenza, i benefici che da essa derivano.
LE MEDICINE OLISTICHE
La medicina praticata nelle strutture sanitarie occidentali, definita convenzionale (poiché quando si parla di scienze mediche si è usi riferirsi ad essa), è stata affiancata negli ultimi anni da una serie di pratiche mediche volte a comprendere le cause delle patologie, le loro manifestazioni e a trovare un’idonea terapia. Queste presentano fondamenti biologici, modalità di diagnosi e di terapia spesso differenti, e, pur essendo definite “non convenzionali”, non costituiscono un’alternativa alle pratiche mediche normalmente adottate nel nostro Paese, ma un valido aiuto in associazione ad esse per garantire la salute dei pazienti, siano essi umani o animali. Alcune si limitano alla sola terapia, come l’Osteopatia, la Pranoterapia, la Chiropratica, l’Aromaterapia, la Macrobiotica, la Riflessoterapia, lo yoga, la cromoterapia, lo Shiatsu, persino la Gemmoterapia e la Musicoterapia; altre hanno un sistema dottrinario autonomo, con proprie basi teoriche e procedimenti propri di diagnosi e terapia riconosciute dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e sono la Medicina Omeopatica, la Medicina Antroposofica, la Medicina Ayurvedica, l’Omotossicologia e la Medicina Tradizionale Cinese.
La MTC (Medicina Tradizionale Cinese), praticata da oltre 5000 anni, codificata attorno al 2600 a.C. dall’imperatore Huang Ti, sviluppata e progressivamente adattata al progredire delle conoscenze mediche, trova le sue basi nella filosofia taoista e arriva in Francia nei primi anni del novecento da dove si diffonde negli altri Paesi occidentali. Prendendo spunto dall’osservazione dei fenomeni naturali, mostra come essi siano caratterizzati da un andamento ciclico nel quale due forze complementari e opposte interagiscono tra loro trasformandosi continuamente l’una nell’altra (YIN e YANG), come accade nell’alternanza delle stagioni, o del giorno con la notte. Questo dualismo presente in natura, si mostra allo stesso modo anche nell’essere vivente, le cui leggi sono le stesse che regolano l’intero universo. L’essere vivente è pertanto un sistema energetico aperto, in stretta connessione con l’ambiente che lo circonda e riceve le energie cosmiche dal cielo e le energie nutritive dalla Terra. Le malattie sono essenzialmente espressioni di “disarmonia” di questi scambi energetici tra organismo e ambiente circostante. Naturalmente la mancata misurazione dell’energia secondo i parametri di laboratorio, dal punto di vista del pensiero medico-scientifico occidentale rappresenta un grosso limite, tuttavia la mancanza di “restrizioni scientifiche” ha permesso alla medicina cinese, di sviluppare modelli d’interpretazione non limitati dalle conoscenze scientifiche dello specifico momento storico. La MTC è quindi una medicina “olistica” che consente al medico di inquadrare ogni condizione morbosa nel contesto generale del paziente e che ha il compito primo di agire preventivamente evitando che la malattia si manifesti; ove ciò non sia possibile essa include diverse opportunità terapeutiche (Agopuntura, Coppettazione, Dietoterapia, Ginnastica Energetica, Massaggio, Moxibusione e Respirazione).
L’AGOPUNTURA
Le origini dell’agopuntura si perdono nella Preistoria e molte sono le leggende fiorite sulla nascita di questa pratica terapeutica iniziata migliaia di anni fa, quando l’uomo (in modo probabilmente casuale), si accorse che procurando ferite o ustioni su alcuni punti precisi del corpo consentiva di lenire dolori localizzati provocandone in alcuni casi la scomparsa. Per comprendere la modalità di funzionamento dell’agopuntura, dobbiamo quindi tornare al principio secondo il quale l’essere vivente è percorso da una fitta rete di meridiani, canali energetici, il cui compito è quello di garantire la regolare distribuzione dell’energia nell’uomo e fra esso e il suo ambiente. Tra i meridiani che compongono la rete 6 sono quelli definiti principali e ciascuno di essi è diviso in due polarità: una YIN ed una YANG. Ciascuno di essi percorre l’organismo dall’alto in basso o dal basso verso l’alto, simmetricamente sia a destra che a sinistra.
La loro localizzazione può essere più o meno profonda nei diversi distretti dell’organismo e dove affiorano in superficie lasciano comparire tutti quei punti nei quali è possibile infiggere gli aghi. Il numero dei punti è simbolicamente fissato a 365 per un’ovvia analogia con il numero dei giorni dell’anno. In realtà il numero degli agopunti è nettamente maggiore. A ciascun meridiano principale è attribuito un nome che indica un organo o un viscere, la qual cosa non li rende mera rappresentazione del singolo organo o viscere di riferimento, ma indica come secondo la MTC esista una relazione fissa tra i vari organi del corpo e come i meridiani siano responsabili del mantenimento di una corretta circolazione energetica tra essi. Stabilito quindi che la patologia scaturisce da una disarmonica circolazione energetica all’interno dell’organismo e tra l’essere vivente e l’universo che lo circonda, l’infissione degli aghi ci consente di ristabilire tale flusso energetico tonificando, e cioè fornendo energia laddove ne mancasse, o disperdendo, cioè togliendone ove lo squilibrio fosse conseguenza di un accumulo della stessa. L’uso dell’ago può essere quindi modulato a seconda dell’esigenze manifestate dal paziente. Il riscaldamento dell’ago o la sua stimolazione elettrica sono in grado di fornire energia all’organismo mentre un suo raffreddamento consente di dissipare le energie in eccesso verso l’esterno.
L’USO DELL’AGOPUNTURA NELLA MEDICINA VETERINARIA
La realizzazione della terapia agopunturale prevede, come per qualsiasi altra terapia medica convenzionale, che venga emessa una diagnosi ricorrendo a tutte le metodiche in nostro possesso. Non esiste un limite di età per l’attuazione di una terapia non convenzionale e le restrizioni sono costituite dalla presenza di lesioni strutturali che potrebbero richiedere per la risoluzione un intervento chirurgico. In tal caso la terapia non convenzionale può aiutare e facilitare la pratica chirurgica ma non può evitarla. E’ solo in questo momento che possiamo sottoporre il paziente a una visita che ci consenta di raccogliere tutti i dati anamnestici necessari come le abitudini dell’animale, le sue caratteristiche caratteriali, le sue relazioni intra e interspecifiche e l’osservazione dello stesso in una situazione che sia per noi standardizzata senza tralasciare le sue caratteristiche fisiche. A tale repertorizzazione segue ovviamente una visita clinica con valutazione di tutti i referti della diagnostica “convenzionale”.
Per l’attuazione di una terapia non convenzionale è necessario rivolgersi a un veterinario che si occupi di tali pratiche; è possibile reperire uno specialista rivolgendosi a grandi strutture attrezzate in tal senso (a Roma per esempio la Clinica Veterinaria Roma Sud) o alle scuole che preparano i professionisti che sono spesso in grado di dare ottime indicazioni. Appare chiaro come i campi di applicazione dell’agopuntura siano molteplici e complementari e non alternativi alla medicina convenzionale. Il che significa chebisognerebbe lavorare in collaborazione e non in contrapposizione con il veterinario di base! Vediamo alcuni esempi:
un paziente con problematiche ortopediche croniche, magari anziano può trovare giovamento dall’applicazione dell’agopuntura anche solo nella diminuzione della dose di antinfiammatorio assunta, oltre che da un ritardo della somministrazione iniziale della stessa;
un paziente che abbia subito un trauma contusivo (tanto per restare nell’ortopedia), senza fratture o perdita di sostanza può vedere ridotto un edema o un ematoma in tempi nettamente più brevi con l’agopuntura che con l’uso di antiinfiammatori e antiedemigeni;
un paziente oncologico sottoposto a chemioterapia può godere di un buon effetto antiemetico (che arresta il vomito) senza assumere ulteriori farmaci; alcuni pazienti con problematiche comportamentali e di relazione possono trovare giovamento dall’applicazione degli aghi.
Di esempi sui benefici di questa terapia ce ne sono centinaia. Ciò che è importante sottolineare è che l’infissione degli aghi è normalmente ben tollerata dai cani, meno dai gatti, per quanto anche questi ultimi si rendano spesso complici della procedura che nella maggioranza dei casi non arreca alcun fastidio. Sono infatti pochi i punti nei quali l’infissione degli aghi risulta essere fastidiosa e, un buon agopuntore veterinario, deve sempre cercare di accattivarsi il paziente rendendolo così il più collaborativo possibile. Si tratta quindi di una terapia da attuare cercando di stressare il meno possibile il paziente lasciandolo per esempio libero durante la visita e gratificandolo con qualche premio. Da quanto detto si evince quindi che l’utilizzo dell’agopuntura negli animali richiede sì la compliance (acquiescenza, condiscendenza) del proprietario ma soprattutto quella del paziente che va considerato nella sua interezza psicofisica. A differenza della medicina Allopatica (per intenderci, la medicina tradizionale… quella dove per il mal di testa si prescrive la compressina), tutte le medicine energetiche prevedono un approccio al paziente come unico nella sua essenza e il loro scopo non è curare una singola patologia, che può essere apparentemente la medesima presentata da molti altri, ma restituirgli lo stato di salute riportandolo ad uno stato di profondo benessere psicofisico cui corrisponde anche un miglioramento comportamentale e dello status sociale e quindi una vita di relazione più serena. Come per la medicina Allopatica è necessario assumere farmaci giornalmente, così per l’Agopuntura bisogna effettuare un numero di sedute che può variare da 3 a 6 per il trattamento di una patologia acuta, a distanza di una settimana per i primi due o tre trattamenti e bisettimanale per gli altri 2 o 3 necessari.
Nelle patologie croniche i trattamenti in alcuni casi possono essere distanziati di 2 o 3 settimane, ma vanno spesso ripetuti a lungo; parliamo di pazienti che prenderebbero farmaci giornalmente a vita. Il costo in alcuni casi può costituire un ostacolo. Di contro possiamo gestire soggetti che manifestano scarsa tolleranza alla terapia farmacologica o somministrare dosi più basse di farmaco per tempi più lunghi. Per quanto riguarda i costi, variano da specialista a specialista, ma è sempre opportuno chiedere un preventivo. Per concludere, appare chiaro come un buon medico dovrebbe essere in grado di proporre un approccio multimodale al paziente che ha diritto di essere visto come un individuo nella sua interezza e non come una semplice patologia, garantendogli così la possibilità di ottenere, ove possibile, una guarigione dolce e duratura.
Francesca Saliti Visalli è medico veterinario con specializzazioni in “terapia comportamentale”, “neonatologia”, “neurologia”, “medicina d’urgenza” e “odontostomatologia”. Ha esercitato nel suo ambulatorio di Latina e poi Roma. Dal 1998 al 2001 ha studiato “anestesia e terapia del dolore” e, nel 2013, ha conseguito la laurea specialistica in “agopuntura energetica e medicina tradizionale cinese”. Attualmente sta conseguendo la specializzazione in “medicina omeopatica” ed esercita a Roma come freelance. Per informazioni: finnamorati1@gmail.com
[1]La scienza olistica è un paradigma scientifico che enfatizza lo studio dei sistemi complessi. Non è una disciplina scientifica in sé stessa, ma definisce piuttosto un approccio filosofico in cui viene considerato il principio di emergenza nell'applicare il metodo scientifico, spesso utilizzando un metodo ampiamente interdisciplinare o multidisciplinare. Questo approccio è in contrasto con la tradizione puramente analitica, che si propone di interpretare i sistemi complessi dividendoli nelle loro componenti e studiandone separatamente le proprietà. Tuttavia, i metodi olistici generalmente non sono in contrapposizione al metodo scientifico classico. In particolare nel caso in cui gli scienziati olistici provengano da un background scientifico standard, l'approccio olistico tende ad essere una sintesi dei due.
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