Di La.Ra, del 11 dicembre 2014
Non è palestrato come Wolverine degli X-Men, non ha il fascino di Patrick Dempsey di Grey’s Anatomy e neanche la Batmobile del più famoso “Cavaliere Oscuro”, perfino la sua azienda è affidata a improbabili impiegati dai buffi copricapi, e alla politica non ci pensa neanche lontanamente, ma il suo look è intramontabile, i suoi doni sempre attesi, e la sua risata contagiosa. E’ Babbo Natale, il personaggio che in assoluto raccoglie consensi da decenni, acclamato e corteggiato del mondo vanta una “guida sportiva” alla volta dei tetti, e rappresenta il sogno proibito di qualsiasi bravo comunicatore!
Eccolo il ritratto del testimonial più richiesto dai pubblicitari di tutto il mondo, colui che mette d’accordo i gusti di grandi e piccini, e ne custodisce i segreti più belli, il primo vero “personaggio delle fiabe” che i fanciulli imparano a conoscere fin dai primi passi e che s’insinua poi nelle loro usanze di consumatori una volta adulti. Ma da dove trae origine questo incredibile personaggio nella storia dei tempi? Eterogenea è la mescolanza di leggende che lo vogliono pasciuto e autorevole signore impegnato in atti di filantropia, ma spulciando con pazienza, si delineano vari profili dello stesso simbolo del Natale. La versione cristiana vuole l'odierno e rubicondo Santa Claus (o Klaus) discendente di San Nicola di Myra (l'antica urbe dell'attuale Turchia di cui egli divenne vescovo e dove morì, presumibilmente nel 325 d.C.), per via della filantropia che caratterizzava le opere del sacerdote, in Italia meglio conosciuto come San Nicola di Bari. La storia racconta che le reliquie del santo furono traslate da alcuni pescatori nel capoluogo pugliese, dove, per ospitarle, nel 1087 fu eretta la nota basilica.
Il Santa Claus della Coca-Cola. Foto web
Al di là della storia, è curioso scoprire come le sue scelte in fatto di “vestemica” e immagine nel mondo sono innumerevoli. In alcuni paesi d'Europa Babbo Natale viene ancora rappresentato con abiti vescovili: la mitra (copricapo liturgico), il pastorale e una folta barba bianca. Altri invece lo vogliono corpulento e di buon appetito, circondato da gnomi e folletti, fedeli collaboratori amatissimi dai bambini. Il Santa Claus britannico, risalente al XVII secolo, ha indosso un lungo mantello di colore verde, simbolo dello spirito della bontà del Natale, e si trova nell'opera “A Christmas Carol” di Charles Dickens come "spirito del Natale presente". Il Babbo americano ha con sé otto renne e un abbigliamento colorato (secondo la descrizione del 1823). Chi creò in realtà l’immagine del mitico “Uomo di Natale” che conosciamo ai giorni nostri? Pare che il nostro Santa Claus sia stato creato dall’estro del pittore e illustratore statunitense Haddom Sundlom, su commissione dell’agenzia pubblicitaria D'Arcy. Ma perché commissionare un nuovo “Santa Claus”? È presto detto: la Coca-Cola del Natale 1931 aveva bisogno di un testimonial che spopolasse su un range di consumatori molto ampio, e chi meglio di Babbo Natale?! La sua immagine fu così piacevole che rimase invariata fino al 1964. Sundblom prese le distanze dalla tradizionale raffigurazione dello gnomo vestito con abiti verdi, blu, bianchi o rossi, ma si lasciò andare al cambiamento: per i lineamenti prese ad esempio un anziano vicino di casa e per il resto, si rifece alla descrizione contenuta nel poema di Clement Moore Twas the Night before Christmas (1822). Dai suoi pennarelli nacque un Saint Nicholas più allegro e vicino alla realtà, rassicurante con le sue forme burrose e abbigliato di rosso e bianco (i colori Coca-Cola)!
Santa Claus versione "verde". Foto web
Il personaggio più amato dalla “comunicazione di massa” sia essa finalizzata al marketing che alla diffusione di abitudini e tradizioni, rappresenta una fonte d’ispirazione, nel mondo degli artisti (scrittori, musicisti…) come nella filmografia. Così a Natale arrivano nuove colonne sonore, film spassosi per la famiglia, dolcetti con le forme corpulente di Santa Claus, libri e cantastorie. Non va dimenticato che lui incarna anche la tendenza sociale del momento, perciò il Babbo di oggi è in stile “manager” con una gestione della fabbrica di giocattoli che sembra una via di mezzo tra una cooperativa di artigiani e una multinazionale con sofisticate tecnologie (sempre che la magia si possa interpretare così)! Ma la sua figura si fa anche più complessa e il suo profilo psicologico rasenta quello di un incursore delle forze speciali, come nel film “Le cinque leggende” (Usa 2012) al fianco di un simpatico Jack Frost, dove il mito del Natale viene descritto come un operativo “guardiano” ricoperto di tatuaggi che combatte con una squadra di personaggi leggendari per salvare i bambini. Ma c’è anche di più.
La locandina del film "Le cinque leggende". Foto web
Con il web arriva anche un sito dove poter controllare il percorso che la notte di Natale, segue Santa Claus. Si chiama “Noradsanta” ed è in svariate lingue. Un sito dove i bimbi si possono divertire in attesa del fatidico arrivo a mezzanotte. www.noradsanta.org. Nella realtà quel che si vede su un evoluto radar dei folletti, è un jet dell'U.S. Air Force che decolla da una base canadese per arrivare a Città del Messico. Nel sito trovate tanti brani musicali eseguiti dalla USA Air Force Academy Band, film, approfondimenti su Babbo Natale e perfino una scheda della leggendaria slitta! Il NORAD (North American Aerospace Defense Command, Comando di difesa aerospaziale del Nord America)e l'istituzione precedente, il Continental Air Defense Command (CONAD, Comando di difesa aerea continentale), seguono il volo di Babbo Natale da più di 50 anni. La tradizione iniziò nel 1955 quando uno dei grandi magazzini della catena Sears Roebuck & Co., con sede a Colorado Springs, pubblicò un annuncio per incoraggiare i bambini a telefonare a Babbo Natale fornendo un numero di telefono errato. Anziché Babbo Natale, i bambini chiamarono la linea operativa riservata del comandante in capo del CONAD. A quel tempo, il colonnello Harry Shoup era Direttore delle operazioni; l’ufficiale chiese al proprio staff di controllare i radar alla ricerca di segnali dello spostamento di Babbo Natale dal Polo Nord verso Sud. Ai bambini che telefonavano venivano dati aggiornamenti sulla sua posizione; così ebbe inizio la tradizione.
Santa Claus scortato da jet e il logo ufficiale della NORAD. Foto web
Qualsiasi sia il personaggi di Santa Claus, se anziano signore al seguito delle sue renne, scortato dai caccia americani nel suo giro notturno o determinato salvatore di tutti i bimbi, resta un comune denominatore, la sua risata. Sì proprio quella che state immaginando nella vostra testa: “Ho Ho Ho… Buon Natale!”. Ebbene, proprio questa è stata ripresa dalle Poste canadesi che ne hanno fatto un codice postale per inviare missive al Polo Nord dal più noto Babbo. La sequenza alfanumerica H0H 0H0,ricade in un raggruppamento collegato all’area di Montreal, nella provincia canadese del Quebec.
Qualunque sia il proprio personale Santa Claus, non resta che gioire dei ricordi di bambini e aiutare i più piccoli ad aver fiducia e a imparare a “sognare”, anche quando le situazioni ci vorrebbero più presenti alla realtà. Non costa nulla, aiuta lo spirito e diffonde gioia, in barba a tutte le difficoltà che si possono presentare. Per dirla come Mary Poppins… “basta un poco di zucchero e la pillola va giù… ”!
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