ESERCITO: cerimonia per il 77° anniversario dei Fatti d'Arme di Tscherkowo


 
 
FoFonte

Fonte: Ufficio Pubblica Informazione, Comando Brigata "Pinerolo", del 16 gennaio 2020
 
 
Panoramica schieramento.JPG
 
 
 
Reggimento Fanteria “Torino”, unità alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Pinerolo”, ha commemorato il 77° anniversario dei Fatti d’Arme di Tscherkowo avvenuti sul fronte russo il 16 gennaio del 1943. In Russia, l’Unità dell’Esercito Italiano, diede prova delle straordinarie capacità e del valore dei propri uomini che scrissero col sangue una delle pagini più tristi e memorabili della storia, per i quali venne concessa la Medaglia d’oro al Valor Militare. La Cerimonia ha avuto inizio con la deposizione da parte del Comandante del Reggimento, Colonnello Sandro Iervolino, della corona d'alloro al "Monumento ai Caduti". Dopo la S. Messa celebrata dal Cappellano militare Don Francesco Rizzi nella Cappella "San Martino" a ricordo di tutti i Caduti, la cerimonia è proseguita con la resa degli onori alla Bandiera di Guerra, con il Reparto schierato in armi sul piazzale dell’alzabandiera e la lettura della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Il Comandante, durante la sua allocuzione ha ricordato gli eroici avvenimenti prima con il Corpo di Spedizione e poi con l’Armata Italiana in Russia (estate 1941 - inverno 1943). L’epopea dei reparti dell’Esercito Italiano ai tempi della Grande Guerra ed in particolare dell’82° Reggimento Fanteria “Torino” in Russia è una delle pagine più gloriose e dolorose della nostra storia; l’82° lasciò sul campo di battaglia la quasi totalità dei suoi uomini, compresi coloro che perirono di fame e di stenti nei campi di prigionia ben oltre la fine delle ostilità. Oggi come allora, i Fanti del Torino, impiegati su diversi fronti in Italia e all'estero, ispirati e guidati dall'esempio dei loro predecessori, nonché dai valori dell’Esercito Italiano, operano con lo stesso entusiasmo, passione e dedizione per l’adempimento del proprio dovere, secondo il motto del Reggimento: “Credo e Vinco”. Ne sono testimonianza i numerosi attestati di apprezzamento da parte delle superiori Autorità ricevuti durante le attività operative/addestrative svolte recentemente in Italia e all'estero: Sessioni di campagne di sperimentazione, esercitazione “Toro 2019” in cooperazione con la Brigata spagnola “Aragon I”, nonché missioni nazionali ed internazionali, dove il reparto, impiegato quale reggimento pilota nell'ambito del progetto di digitalizzazione della Forza Armata e del progetto “Soldato sicuro”, ha dato prova di grandi capacità professionali. Alla cerimonia hanno partecipato autorità militari e civili, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e una delegazione di ex “Fanti del Torino” in congedo, provenienti da tutta Italia per assistere alla commemorazione e visitare la caserma “R. Stella” di Barletta, attuale sede dell’82° Reggimento Fanteria “Torino”. 
 
 
 
 
Sfilamento reparti in armi.JPG
è svolta oggi, presso La caserma “Nacci” di Lecce, la cerimonia di
riconfigurazione del 31° reggimento carri in reggimento di Cavalleria “Cavalleggeri di Lodi” (15°),
alla

2020. Si è svolta oggi, presso La caserma “Nacci” di Lecce, la cerimonia di
riconfigurazione del 31° reggimento carri in reggimento di Cavalleria “Cavalleggeri di Lodi” (15°),
alla presenza del Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Rosario
Castellano, del Comandante della Brigata Meccanizzata “Pinerolo”, Generale di Brigata Giovanni
Gagliano e del Comandante della Scuola di Cavalleria, Generale di Brigata Angelo Minelli.
Visibilmente commossa è stata la resa degli onori finali dello Stendardo, scandita dalle note dell’
“Inno di Mameli”, intonato dalla Banda musicale della Brigata “Pinerolo”. Particolarmente
significativa inoltre la sentita partecipazione dei numerosi militari appartenenti a tutte le categorie
che hanno prestato servizio presso l’Unità carri.
Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e carristi, questo Stendardo, che ha sempre sventolato tenendo alto il
prestigio della Patria e dell’Esercito, lascia oggi Lecce a seguito dei provvedimenti che hanno
determinato la soppressione del 31° reggimento carri.
Esso sarà conservato con gli altri simboli che ricordano i fasti dell’Esercito Italiano presso il Museo
del Risorgimento in Roma”.
Questa la formula che è stata scandita dal Comandante del 31° reggimento carri, Col. Francesco
Serafini, alla presenza dello Stendardo dell’Unità ormai disciolta, decorato di Medaglia d’Argento al
Valor Militare e di una Medaglia di Bronzo al Merito Civile.
La cerimonia è poi proseguita con la resa degli onori allo Stendardo del reggimento “Cavalleggeri di
Lodi” (15°), decorato con tre Medaglie d’Argento al Valor Militare e con una Medaglia di Bronzo al
Valor Civile, con la lettura della formula di riconoscimento da parte del Comandante di reggimento:
“U
fficiali, Sottufficiali, Graduati e Soldati, in nome del Capo dello Stato voi riconoscerete lo
Stendardo del reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) quale vostro Stendardo”.
presenza del Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Rosario
Castellano, del Comandante della Brigata Meccanizzata “Pinerolo”, Generale di Brigata Giovanni
Gagliano e del Comandante della Scuola di Cavalleria, Generale di Brigata Angelo Minelli.
Visibilmente commossa è stata la resa degli onori finali dello Stendardo, scandita dalle note dell’
“Inno di Mameli”, intonato dalla Banda musicale della Brigata “Pinerolo”. Particolarmente
significativa inoltre la sentita partecipazione dei numerosi militari appartenenti a tutte le categorie
che hanno prestato servizio presso l’Unità carri.
Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e carristi, questo Stendardo, che ha sempre sventolato tenendo alto il
prestigio della Patria e dell’Esercito, lascia oggi Lecce a seguito dei provvedimenti che hanno
determinato la soppressione del 31° reggimento carri.
Esso sarà conservato con gli altri simboli che ricordano i fasti dell’Esercito Italiano presso il Museo
del Risorgimento in Roma”.
Questa la formula che è stata scandita dal Comandante del 31° reggimento carri, Col. Francesco
Serafini, alla presenza dello Stendardo dell’Unità ormai disciolta, decorato di Medaglia d’Argento al
Valor Militare e di una Medaglia di Bronzo al Merito Civile.
La cerimonia è poi proseguita con la resa degli onori allo Stendardo del reggimento “Cavalleggeri di
Lodi” (15°), decorato con tre Medaglie d’Argento al Valor Militare e con una Medaglia di Bronzo al
Valor Civile, con la lettura della formula di riconoscimento da parte del Comandante di reggimento:
“U
fficiali, Sottufficiali, Graduati e Soldati, in nome del Capo dello Stato voi riconoscerete lo
Stendardo del reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) quale vostro Stendardo”.