Intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli all'avvicendamento del comandante del COFS


 

 

 

Fonte: SMD, del 03 novembre 2014

 

 

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Autorità militari e civili, personale del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, gentili ospiti,

salutiamo oggi il Generale di Divisione Maurizio Fioravanti che lascia il comando all’Ammiraglio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone dopo oltre tre anni alla guida di questo importante Comando, unico nell’area interforze per compiti e specificità.

Un comando voluto e ideato dall’allora CSMD Amm. Di Paola che in pochi anni si è dato una solida autorevolezza ed un’efficace struttura ponendosi al centro delle vicende militari nazionali, grazie alla visione e alla leadership dei Comandanti che si sono avvicendati, dal Gen. Bertolini, all’Amm. Marzano, al Gen. Fioravanti.

Questa constatazione mi porta ad alcune riflessioni sullo sviluppo dello strumento militare, in un momento storico caratterizzato da una dinamica geopolitica rapidamente mutevole e spesso imprevedibile che pone seri problemi alla sicurezza e alla stabilità a livello globale.

L’affermarsi di nuovi attori, anche non statuali, sta infatti straordinariamente accelerando il cambiamento degli equilibri strategici attraverso dinamiche complesse, difficilmente gestibili se non attraverso interventi altrettanto complessi e interdisciplinari, ben lontane dalle dinamiche “convenzionali” in realtà affatto dinamiche, ma piuttosto statiche, originate delle contrapposizioni di qualche anno fa.

Oggi sempre nuove e sempre diverse forme di instabilità si affacciano nell’area del “Mediterraneo Allargato”.

E’ un termine che ha un vago sapore salato e che forse non piace e non corrisponde ad una visione strategica nazionale ed europea guidata da logiche minimaliste o “douettiane”, ma che rappresenta, purtroppo, la realtà di uno spazio continentale e marittimo attraversato da crisi, conflitti e fattori di grave instabilità.

Un’area che si estende dal  Golfo di Guinea all’Oceano Indiano e che oltre al Mediterraneo comprende anche Balcani, Mar Nero, Caucaso, Medioriente, Mar Rosso, Golfo Arabico, Corno d’Africa, SAHEL, Centro  e Nord Africa.

Un’area di primario interesse strategico dove focalizzare la nostra attenzione, in quanto assurge ad un ruolo cruciale per gli equilibri dell’intera regione Euro-atlantica e non solo.

All’interno di quest’area, particolarmente turbolenta, sono evidenti crisi e tensioni che portano alla ribalta spinte secessioniste, fenomeni terroristici, estremismi e criminalità di vario genere oltre a conflitti dalle connotazioni non solo e non più asimmetriche, spesso legati da pericolose interconnessioni, anche a distanza, grazie alle grandi potenzialità delle odierne comunicazioni.

E non si possono poi sottovalutare altri fenomeni, come la competizione per l’accesso alle risorse energetiche ed alle materie prime o la diffusione di epidemie, o ancora quelli legati alla libertà dei traffici e delle rotte commerciali, in particolare nelle regioni degli Oceani Pacifico ed Indiano e del Golfo Arabico, dove diverse realtà e potenze locali emergenti si contrappongo nel tentativo di assumere ruoli sempre più attivi ed influenti.

In quest’ottica, l’esigenza di una capacità di reazione tempestiva, concreta e flessibile impone uno strumento militare che deve poter disporre di una risorsa divenuta nel tempo sempre più centrale: le Forze Speciali.

La più pregiata componente di ogni strumento militare degno di questo nome ed anche, tutto sommato, la meno costosa, anzi quella caratterizzata dal miglior rapporto costo/efficacia perché basata innanzitutto sull’uomo,  costituita da personale altamente qualificato, assolutamente determinato, prontamente proiettabile, addestrato ad operare in qualsiasi ambiente e a sopportare condizioni estreme, perfettamente integrabile nei dispositivi interforze e multinazionali.

In tal senso, il COFS è un modello virtuoso nel panorama interforze poiché in grado di integrare e valorizzare al meglio le capacità eccellenti delle singole Forze Armate, senza pericolose omologazioni - che conducono inevitabilmente al minimo comune denominatore - né antieconomiche e demotivanti sovrapposizioni tra  le diverse competenze e specificità.

Grazie alla sua peculiare struttura interforze di comando, coordinamento, controllo e di pianificazione delle operazioni e dell’attività addestrativa interforze, il COFS assicura l’efficace gestione dei piani di contingenza della Difesa e l’impiego nei diversi teatri di uomini e mezzi capaci di assolvere una vasta gamma di missioni e di intervenire con la massima tempestività e prontezza in tutti gli ambienti e nelle diverse aree geografiche.

Una capacità strategica dunque al servizio del Paese, non solo integrata ed integrabile a livello nazionale, ma perfettamente inserita in ambito multinazionale, come testimoniato oggi dalla presenza del Generale Web (un nome che è promessa di netcentricità), Comandante del Nato Special Operation HQ che ringrazio per la sua presenza ed a cui desidero cedere la parola, al di fuori del protocollo, anche perché le Forze Speciali sono per loro natura al di fuori (e forse al di sopra) degli schemi e dei protocolli.

In definitiva, stiamo di fronte ad una inestimabile “nicchia di eccellenza”, unanimemente apprezzata a livello internazionale, che gestisce con  prontezza e competenza una fondamentale capacità operativa, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.

Si tratta di un compito delicato, che richiede un impegno altamente qualificato di incursori esperti e determinati, intellettualmente onesti e moralmente coraggiosi che fanno del COFS uno degli assi portanti del processo di evoluzione e integrazione internazionale dello strumento militare.

E se il COFS ha saputo crescere e migliorarsi costantemente fino a diventare in pochi anni una realtà indispensabile per il dispositivo militare il merito va anche all’eccellente lavoro svolto dal Generale Fioravanti e da quanti lo hanno preceduto.

Caro Maurizio,

sono stati davvero tre anni intensi, caratterizzati da numerose e importanti attività operative e addestrative che hanno, ancora una volta, confermato la professionalità e la competenza tue e di tutto il personale del COFS.

Voglio soltanto ricordare, a titolo di esempio:

- Il  coordinamento delle attività interforze nei settori dell’addestramento e dell’impiego dei reparti delle Forze Speciali ( 9°rgt. Col. Moschin, GOI, 17° Stormo AM e GIS);

- la costante ed efficacissima presenza in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione SARISSA - Task Force 45, caratterizzata da un significativo supporto strategico alla missione ISAF;

- le esercitazioni interforze “Notte Scura”, Brilliant Sword e Flint Lock. Esse non solo costituiscono un valido momento di confronto con personale di paesi stranieri ma rappresentano, altresì, un importante banco di prova per valutare il livello operativo e il grado di amalgama conseguiti dalle nostre Forze Speciali. In particolare, con le esercitazioni “Notte Scura” e Brilliant Sword il COFS ha acquisito il livello di certificazione operativa, conseguito nella prospettiva del turno NRF in ambito NATO;

- l’attività di mentoring, svolta a favore del personale polacco, che fornirà lo Special Operations Component Commander responsabile dell’attività di Comando e Controllo delle Forze Operative Speciali, nell’ambito degli assetti Nato Responce Force 2015;

- l’apertura di una collaborazione con il Qatar per la formazione di una componente del Corpo di protezione dell’Emiro (Emiri Guard) nel settore del Controterrorismo marittimo.

Ma al di là dei fatti ho apprezzato soprattutto la tua grande passione, lo spirito e lo stile con cui hai saputo condurre il tuo staff.

E il tuo personale, le Forze Speciali hanno dimostrato prontezza e operatività elevatissime, continuando ad esprimere una professionalità che ha pochi eguali nel panorama della Difesa nazionale ed internazionale.

Una professionalità che si manifesta proprio nella diversità e nell’eterogeneità di un Comando davvero joint in cui si esaltano le capacità, e le professionalità pregiate del nostro strumento militare, senza intaccarne le tradizioni e il senso di appartenenza.

Nel rivolgere il mio plauso per l’incisiva ed equilibrata azione di comando del Generale Fioravanti, riconosco a tutti Voi del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali l’impegno incondizionato che ha concorso al successo.

Siete una compagine coesa e consapevole dell’importanza del proprio fondamentale ruolo, fatta di uomini con le stellette nel cuore ancor prima che sul bavero, interforze per convinzione e non per costrizione, una convinzione dimostrata da fatti concreti, non da demagogia né da virtualità.

Ammiraglio Cavo Dragone, Caro Pino,

ti aspetta un periodo di grandissimo impegno, denso di sfide ma sicuramente foriero di straordinarie gratificazioni professionali e personali.

Dico questo perché sono consapevole della tua professionalità di militare a tutto tondo: ufficiale di Marina, pilota di elicottero ed aereo, comandante di Unità Navali e più recentemente al comando del COMSUBIN e poi dell’Accademia Navale. Il tuo bagaglio di esperienza e di leadership ti consentirà, avvalendoti del supporto che riceverai dal tuo staff, di far fronte brillantemente alla delicata missione che ti attende.

Se gettiamo solo uno sguardo al futuro non è difficile intravvedere nuovi e delicatissimi scenari di impiego delle FS e certamente non sfugge la necessità di mantenere un altissimo profilo di prontezza per ogni possibile e evenienza (anche quelle che un tempo ritenevamo impossibili).

Concludo rinnovando il ringraziamento più sentito al Generale Maurizio Fioravanti, cui esprimo a nome di tutti i migliori auspici per il suo futuro personale e familiare, e formulo all’Ammiraglio Cavo Dragone e a tutti Voi del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali l’augurio di vittoria nel solco del vostro motto … etiamsi omnes, ego non - Anche se tutti, io no!

Viva le Forze Armate, Viva l’Italia!